di Emiliano Tognetti
“Lampada ai miei passi è la tua parola”, da questo versetto del salmo 118, è stato tratto il tema della tappa numero 2 del cammino giovani della Diocesi di Pisa, che si è svolto lo scorso 25 marzo nel convento di san Francesco a Pisa.
Un pomeriggio all’insegna della semplicità e della tradizione con al centro la Parola di Dio: all’inizio dell’incontro un breve momento sull’accoglienza con l’inserto “10 minuti di..” tenuto dalla sorella Serena.
Dopo, assieme all’aver sperimentato la messa in pratica delle pillole sull’accoglienza, preghiera comunitaria carismatica e invocazione dello Spirito Santo, con la condivisione di padre Pietro, frate del convento pisano,proprio sulla Parola di Dio e sui suoi effetti nella vita del cristiano.
Dopo la condivisione, un momento esperienziale di gruppo, dove i partecipanti, divisi in gruppetti, hanno provato a “rendere pratica” nella loro vita un brano della bibbia, che è stato presentato con l’esempio di alcuni personaggi, come Giobbe o Ester.
Dopo la messa, animata dai giovani, c’è stato l’incontro faccia a faccia con Gesù in un momento di adorazione dopo la celebrazione, che ha visto sull’altare il santissimo sacramento ornato con la Sacra Scrittura che in Gesù diventa realmente “il verbo, o la parola che si fa carne”.
A seguire la cena e poi i fuochi, perché la sera coincideva col “Capodanno Pisano” ; in un modo quasi simbolico sembra che la Parola di Dio sia stata onorata, almeno per i presenti, sia a livello spirituale che civile.
A seguire la fresca testimonianza di Sara, il cui cuore ha battuto di fronte a tanta grazia e a tanta bellezza di Dio:
Ciao ragazzi, vorrei condividere con voi quello che è stato per me la seconda tappa del cammino giovani.
Ho capito l’importanza dell’accogliere il fratello, che sembra scontato in realtà non è,perché anche un semplice abbraccio può cambiare l’umore del fratello che magari è la prima volta che viene alla preghiera e si sente triste, arrabbiato, deluso da quelle persone che reputava amiche e arriva quel fratello che con un semplice abbraccio lo fa sentire amato e al sicuro.
Io mi ricordo la prima volta che decisi di andare alla preghiera la cosa che più mi ha colpito è proprio questo il sentirsi accolti, il sentirsi amati per quello che siamo senza dover indossare una maschera per essere accettata e attraverso i fratelli ho sentito l’abbraccio di quel padre buono che aspettava solo il mio si.
La seconda cosa che mi ha fatto riflettere è stata questa: Riesco a mettere in pratica la parola di Dio? Credo che sia la cosa più difficile, soprattutto quando il Signore ti mette davanti delle prove e ti sembrano così grandi da non riuscire a superarle, e ti chiedi perché proprio a me!!! Oppure quando il Signore ti chiede di perdonare quella persona che ti ha fatto tanto male e tu che fai? A questo proposito mi ricorda la storia di Giuseppe dove i suoi fratelli non si comportano bene con lui infatti nel passo “Genesi 50,15_21” parla proprio di come loro iniziano ad avere paura del fratello per tutto il male che gli hanno fatto e quindi iniziano a pensare se Giuseppe gli ripagherà con la stessa moneta o avrà misericordia di loro, infatti ad un certo punto dice “E i suoi fratelli andarono e si gettarono a terra davanti a lui e dissero: Eccoci tuoi schiavi!” Ma Giuseppe ebbe misericordia di loro… Questo mi fa capire che se Gesù è morto sulla croce per noi per la salvezza dei nostri peccati, e quindi ci perdona ogni qualvolta che facciamo un errore anche io devo perdonare quella persona che mi ha fatto soffrire e chiediamo sempre di avere occhi nuovi è un cuore nuovo perché il Signore operi meraviglie nelle nostre vite!!!!
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