di Padre Gian Marco Mattei
La Bibbia, il termine in greco significa : “i Libri”; ogni componimento di diverso autore, lungo o breve che sia, viene chiamato “libro”. In Italiano la Bibbia è al singolare, perché i vari libri costituiscono una unità. Infatti : “Tutta la Scrittura costituisce un unico libro e quest’unico libro è Cristo, perché tutta la scrittura parla di Cristo e trova in lui il suo compimento (Ugo da s. Vittore). “Le molte parole diventano l’unica parola” (Ruperto di Deutz). S. Paolo, in altro contesto, afferma che : “Il termine della Legge è Cristo perché sia data la grazia della giustificazione a chiunque crede in lui” (Rm.10,4). E ancora : “la Legge (Toràh) è per noi come un pedagogo che ci ha condotti a Cristo, perché fossimo giustificati per la fede” (Gal.3,24s).
La Bibbia è anche detta “ Sacra Scrittura” ; per gli ebrei e per i cristiani è il libro per eccellenza. Libro formatosi nel corso dei secoli, con elementi che sono maturati ed hanno preso forza entro culture diverse e in epoche distanziate le une dalle altre. Perciò le forme letterarie che la compongono sono le più varie; vi troviamo racconti, cronache, preghiere, poesie, canti, leggende, professioni di fede, profezie ecc. Libro antico e sempre nuovo, attuale, che abbiamo ricevuto da comunità credenti ebreo–cristiane: Parola di Dio che ci interpella per chiederci l’ubbidienza della fede e liberare il cuore, così da accogliere l’amicizia divina. La Chiesa ha riconosciuto come ispirati i 73 libri che la compongono dall’Antico al Nuovo Testamento. Gli agiografi, cioè gli scrittori sacri, hanno conservato la loro personalità, quindi il loro stile, la loro cultura. Ma hanno ricevuto la luce dello Spirito santo per comunicarci l’eterna parola di Dio. Quindi la Bibbia è un libro “Teandrico”, cioè scritto da Dio, con il concorso dell’uomo (profeti, scrittori sacri, Evangelisti, Apostoli ecc.).
La verità nella Bibbia.
Essendo un libro “ispirato” non può mentire : la sua verità è il messaggio religioso. La Bibbia è vera quando ci parla dell’amore di Dio, della sua condiscendenza, della sua iniziativa di salvezza per noi, della sua provvidenza, della sua Alleanza. Essa stimola il senso religioso e ci indica la condotta da seguire, ci insegna la fiducia nella sua potenza e nel suo eterno amore. Quindi, come riconoscere la verità “sotto il fogliame della lettera”?, cioè sotto il modo di parlare per immagini e figure, spesso lontane dal nostro modo di esprimerci? La santa Madre Chiesa ci dà l’interpretazione autentica attraverso l’insegnamento dei santi Padri e il giudizio sulla “ermeneutica”, l’interpretazione dei biblisti.
La prima preoccupazione dei ss. Padri e dei Dottori della Chiesa era quella di capire il senso letterale, quello espresso con i termini usati, che si desume dal testo, dal contesto, dai luoghi paralleli e dal buon senso. La conoscenza delle lingue orientali facilita l’interpretazione. Ad esempio : si parla della Terra promessa in cui “Scorre latte e miele”, tipica espressione per dire la feracità della terra ; Giosuè pronuncia la famosa esclamazione : “O sole, fermati in Gabaon e tu luna nella valle di Ajalon”. (Gs.10,17,b). Nel passato sono stati scritti al riguardo fiumi d’inchiostro! La spiegazione à semplice: Giosuè, partendo da Galgala (località sotto Gerico, vicino al Giordano, quindi dalla pianura) sta salendo con le sue truppe verso la sommità di Gerusalemme per attaccare di sorpresa i cinque re amorrei ; la salita è faticosa, c’è da superare un dislivello di mille metri. Ora cosa fa il sole? : Illumina e riscalda . Quindi : “fermati o sole e tu o luna…”, significa : nascondetevi sotto una nube in modo che, superando la lunga salita, senza troppo sudare, io giunga di sorpresa sul campo avversario. Al senso letterario appartengono tutte le figure stilistiche : la metafora, l’allegoria, la parabola, il simbolo.
C’è poi “Il senso Tipico”, che è esclusivo dei libri sacri. Gesù e gli Apostolici hanno insegnato che in alcuni episodi e aspetti dell’A.T. Dio ha preannunciato aspetti del Messia e del suo regno : è una verità di fede! Il senso tipico si coglie solo quando Dio stesso ce lo rivela nel N.T. o nella ”Tradizione autentica“, che è la trasmissione della verità rivelata, non scritta, ma trasmessa a viva voce, nell’ambito della Chiesa, nel corso dei secoli . S. Vincenzo di Lérins (+490) ha scritto : “Bisogna ritenere per vero ciò che è stato creduto dappertutto, da sempre e da tutti“ (Aiuto alla memoria cap. 2°). Alcuni esempi di senso tipico : la Pasqua, l’agnello pasquale, il serpente di rame, Melchisedec, ecc. tutti simboli di Cristo.
La Chiesa ha adottato il salterio come preghiera liturgica (Preghiera di Cristo e dei suoi fratelli al Padre, nell’amore dell’unico Spirito) per il senso “pieno, messianico” , divenuto pienamente chiaro nel N.T. Infatti, Gesù, conversando con i discepoli di Emmaus : “Cominciando da Mosè, da tutti i Profeti, spiegò loro in tutte le scritture ciò che si riferiva a lui” (Lc.24,27)
L’analogia della fede. E’ la mutua armonia dei due Testamenti, la concordanza delle verità rivelate : l’una non può contraddire l’altra! Anzi si illustrano a vicenda. I Padri leggevano la Scrittura come un dialogo dall’Antico al Nuovo Testamento e viceversa; rimproveravano sempre agli eretici di leggere la Scrittura in contrasto con la dottrina della Chiesa, “Colonna e fondamento della verità” (1Tm.3,15b). S. Agostino fu il primo a formulare la dottrina della “analogia della fede” raccomandando che : “nei passi difficili si consulti “la regola della fede” che si desume dai passi più chiari della stessa Scrittura o dall’autorità della Chiesa”. Il Magistero infallibile della Chiesa è la guida sicura per comprendere la Parola di Dio. “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio è utile per insegnare, per convincere, correggere e formare alla giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni buona azione” (2Tm.3,16). S. Pietro insegna: “Sappiate anzitutto questo : nessuna scrittura profetica va soggetta a privata interpretazione, perché non da volontà umana fu recata mai una profezia, ma mossi dallo Spirito santo parlarono questi uomini da parte di Dio” (2Pt.1,20).
Be the first to comment on "LA BIBBIA: PAROLA DI DIO ALL’UMANITÀ (1° Parte)"