Di Padre Gian Marco Mattei
Alla morte del grande re Davide, “uomo secondo il cuore di Dio”, che regnò dal 1010 al 970 circa a.C. , dopo aver unificato le dodici tribù dì Israele, promosso il culto divino e composto molti salmi di lode e di ringraziamento al Signore, successe il figlio Salomone, “il saggio”, arricchito di grazie e carismi particolari. A lui, costruttore del Tempio di Gerusalemme, si attribuiscono i libri sapienziali; ciò nonostante, sul finire della sua vita “fece ciò che è male agli occhi del Signore” (1Re.11,6) e il regno si scisse in due stati: Israele, regno del nord, e Giuda, regno del sud. Giuda rimase fedele non solo alla dinastia di Davide, ma anche ad una forma più pura della religione autentica, mentre In Israele, i colpi di stato che si susseguirono, inquinarono, con influssi stranieri, il culto che si rendeva a Jahwè nei santuari scismatici di Betel e di Dan. L’unico Tempio di Gerusalemme, in cui si facevano i sacrifici, era segno dell’unico Dio.
Il libro I° e 2° dei Re riferiscono la storia parallela dei due regni, sotto l’aspetto religioso: essi sono una dossologia, un inno di lode al giudizio di Dio, che guida la vita e la storia, premiando i buoni e castigando chi si allontana da lui e tradisce l’Alleanza.
A difendere i diritti di Jahwè si levarono in Israele (regno del Nord) due grandi profeti: Elia, il cui nome significa: “Jahwè è il mio Dio”, ed Eliseo, ”Dio ha salvato”, le cui gesta sono raccolte nei due libri citati. Questi due santi uomini non hanno lasciato scritti; le loro gesta sono state raccolte da altri. (Il primo profeta fu Samuele, e il primo a lasciarci uno scritto, fu Amos che era della Giudea, a cui seguì Osea, del regno d’Israele). I due grandi profeti Elia ed Eliseo sono uniti tra loro, non solo per la loro contemporaneità, ma, soprattutto, per motivi teologici: ambedue difendono l’integrità del culto (il monoteismo) e annunciano il tempo messianico, corrispondente, nella concezione giudaica, alla profezia di Mosè. Infatti il Deuteronomio riferisce le parole del grande legislatore: “Per te il tuo Dio, farà sorgere in mezzo a te, fra i tuoi fratelli, un profeta come me ; a lui darete ascolto! Avrai così quello che hai chiesto al Signore tuo Dio, in Oreb, il giorno dell’assemblea, quando dicesti: “Che io non oda più la voce del Signore mio Dio, e non veda più questo grande fuoco, affinché io non muoia”. Il Signore mi disse : “Quello che hanno detto, sta bene ; io farò sorgere per loro un profeta come te, in mezzo ai loro fratelli, e metterò le mie parole nella sua bocca ed egli dirà loro tutto quello che io gli comanderò. Avverrà che se qualcuno non darà ascolto alle mie parole, che egli dirà in nome mio, io gliene domanderò conto” (Dt.18,15-22). Sulla base di questa profezia gli israeliti attendevano “il profeta” che sarebbe stato potente “in parole ed opere” come Mosè, cioè il Messia.
Il Nuovo Testamento ci dice chi è questo profeta : Gesù! In base alla profezia di Mosè fu chiesto a Giovanni, il Battista, se era lui il Messia, ed egli dichiarò di essere semplicemente “voce di uno che grida nel deserto : preparate le vie del Signore! “ (Mt.3.3) Di fronte ai miracoli che Gesù faceva, la gente diceva : “Questi è certo il profeta che deve venire nel mondo” (Gv.6,14). E ancora : “Una parte della gente, udite quelle parole (di Gesù), diceva: “Questi è davvero il profeta!” (Gv.7,40). Andrea, il primo dei chiamati da Gesù, dice a suo fratello Pietro : “Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella legge e nei profeti” (Gv.1,45). Pietro, a sua volta, attesta che la profezia messianica si è adempiuta in Gesù : “Ciò che Dio aveva preannunciato per bocca di tutti i profeti, cioè che il suo Cristo avrebbe sofferto, egli lo ha adempiuto in questa maniera …. A Mosè, infatti, “Il Signore disse : Il Signore Dio vi susciterà in mezzo ai vostri fratelli un profeta come me, ascoltatelo in tutte le cose che vi dirà. E avverrà che chiunque non avrà ascoltato questo profeta, sarà estirpato di mezzo al popolo” (At.3.18,22-23).
Gesù, non è solo “il grande Profeta”, ma ”il Figlio di Dio!”, “il Verbo di Dio, la Parola divina fatta carne, il Messia, nostro salvatore!” (Gv.1,14).
Nella trasfigurazione di Gesù sul Tabor la voce del Padre dichiarò : “Questi è il mio figlio diletto nel quale mi sono compiaciuto : ascoltatelo!” (Mt.17,5).
Elia, il profeta di fuoco, irruente e zelante per il Signore, coraggioso di fronte ai potenti umani, ha compiuto gesti importanti: fra i tanti episodi della sua vita ne possiamo meditare almeno tre: la lotta contro il re Acab e la regina Gezabele, il giudizio di Dio sul monte Carmelo, la teofania sul Monte Sinai.
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