Di Emiliano Tognetti
Prosegue come un fiume, che riceviamo e diffondiamo con piacere, la raccolta delle testimonianze dei giovani che hanno partecipato a Latina ad “Estatevangelizzando” .
Questa settimana abbiamo le testimonianze di due giovani: Jvan di Pisa e Francesca da Follonica (GR).
Buona lettura con gli occhi del cuore:
“Cosa dire? Latina e stata un esperienza intensissima e molto dolorosa, di quel dolore che però porta alla gioia! Una vera e propria esperienza di morte e resurrezione in Cristo! Laggiù sono morti una parte del mio egoismo e della mia superbia; hanno cominciato a guarire ferite che portavo dietro da anni, sono nate nuove amicizie ed un desiderio nuovo di servire gli altri! Una grande voglia di aiutare gli altri a conoscere Cristo ed uno spirito di servizio per il rinnovamento! Che dire? Sono uscito fuori un pò meglio di come sono partito! Gesù e il Signore!”
“Sono Francesca , del gruppo “Nuova Gerusalemme” di Follonica ed ho 26 anni. Estatevangelizzando per me è stata fin da subito una chiamata forte, nonostante all’inizio fossi frenata da mille pensieri e mille dubbi, la voglia di essere presente a queste giornate era talmente forte da non poter essere accolte, anche se non riuscivo a capire il perché. Alla fine di questa meravigliosa esperienza il Signore mi ha fatto capire che partecipare a questo evento era importante per dare una svolta alla mia vita e per poter di nuovo riemergere dalle pesantezze e dalle ferite che sentivo di avere, ma che stavo cercando di sotterrare perché avevo paura di non essere in grado di rispondere adeguatamente alle mille domande che mi frullavano continuamente in testa.
Pochi giorni prima di questa esperienza sentivo che stavo andando a fondo, avevo distolto lo sguardo da Dio e mi stavo concentrando su quelle che erano le mie paure, le mie sofferenze, le mie delusioni e le mie ferite. Infatti la settimana prima di partire, durante la preghiera comunitaria nel mio gruppo, avevo sperimentato un senso di sconforto e di abbattimento che avevano fatto si che non riuscivo nemmeno a lodare e ringraziare il Signore per quello che mi aveva dato nella mia vita, perché ero piegata su me stessa, intenta solo a colpevolizzarmi per gli errori del passato e per aver perso tempo dietro alle mie illusioni. Il mio cuore stava attraversando un mare in tempesta e la mia fede stava vacillando, ma Dio non ha mai smesso di tendermi la sua mano, perché grazie ai fratelli ed alle sorelle che mi ha messo accanto in questa meravigliosa esperienza, mi ha fatto capire che lui non ci abbandona mai, nemmeno quando noi distogliamo il nostro sguardo da lui. I vari interventi che sono stati fatti , hanno fatto in modo che piano piano mi spogliassi della veste del lutto e dell’afflizione per rivestirmi della luce che Dio voleva riversare in me. Ci sono stati molti momenti importanti e significativi che mi hanno arricchita. A partire dalla condivisione con i fratelli e le sorelle delle loro esperienze di vita, delle loro gioie e dolori, ma soprattutto un momento particolare per me ha permesso di farmi capire quanto spesso per la nostra debolezza umana a volte vogliamo essere come vorremmo essere noi, senza accettarci per quello che siamo e questo porta alle delusioni, perché il non riuscire a ottenere qualcosa che per noi è importante ci rattrista. Proprio durante il concerto a cui abbiamo partecipato sabato, in un momento, ho sentito forte il desiderio di entrare in chiesa e mettermi davanti al tabernacolo e li ho provato una grande desolazione, sentivo il mio cuore vuoto, come se qualcuno lo stesse piano piano ripulendo da ogni cosa che potesse abbattermi e dopo poco ho provato una grande gioia, una grande pace. Era la mano Dio che mi richiamava ad avere fiducia in lui che mi richiamava ad essere paziente, proprio in quel momento mi ricordava che nonostante tutto e tutti lui sarebbe rimasto al mio fianco e che lui era li in quel momento per me, perchè voleva riempire il mio cuore dell’ amore che tanto disperatamente cercavo. Dio era lì per me , per donarmi un amore che risana e ti libera da ogni paura, fin da subito mi sono sentita finalmente libera di essere quella semplice ragazza che aveva voglia di lodare, glorificare e rendere grazie all’unico salvatore che non ti abbandona nemmeno quando tu ti allontani da lui. Dio è come se mi avesse ridato la vita, come se mi avesse donato due occhi nuovi per vedere le meraviglie che ogni giorno mi circondano, Lui ha compiuto in me un prodigio, perché quel “Vieni verso di me”, con quella sua mano tesa mi ha fatto capire che la fede non mi dispensa dal duro mestiere di donna, non è una scappatoia dalla responsabilità della vita, non mi facilita la strada, ma le dà un senso , la parola vieni non mi rende un privilegiata, ma mi rende una chiamata ad affrontare la tempesta della mia vita, con la certezza che se nel momento dell’intemperia stringerò la mano di Dio non dovrò temere alcun male, perché lui sarà con me. GESÙ È IL SIGNORE!!! ALLELUIA!”
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