A Rimini si festeggia il Giubileo del Rinnovamento nello Spirito Santo

di Emiliano Tognetti

Tradizione vuole che ogni tot anni da un evento, 25, 40, 50, 60 etc. si festeggi una ricorrenza speciale, chiamata “giubileo”. Vale per le persone che si sposano, per le istituzioni, per le nazioni e questa ricorrenza vale anche per l’associazione del Rinnovamento nello Spirito Santo. La convocazione di questo anno, il 2017, ricorre nel 40° del movimento italiano e nel 50° della corrente internazionale, che festeggerà la ricorrenza a Roma il prossimo giugno.

Sono stati 4 giorni di incontri, di preghiera e di ricordi del passato per poter pensare al futuro.

La convocazione, è iniziata all’insegna del musical, dove con un segno fra musica, preghiera, canti e balli, è stato rievocato il famoso weekend del gennaio 1967 negli Stati Uniti che segnò la nascita stessa del movimento a livello mondiale. In Italia arriverà nel 1972 e da qui la coincidenza delle ricorrenze.

Nel corso della manifestazione, di cui potrete trovare delle meravigliose sintesi sul sito www.rns-italia.it  e sui social, sono stati trasmessi i video dei vescovi e degli amici del movimento e sono stati rievocati anche i ricordi di persone che con la loro vita, la loro storia ed il loro sacrificio hanno fatto le origini di questo movimento ecclesiale che in Italia conta 400.000 aderenti.

Gli interventi degli ospiti sono stati all’insegna della profondità ed hanno lasciato traccia nei cuori dei partecipanti: da monsignor Bruno Forte che ha parlato di 4 passaggi che il movimento ha fatto e sta facendo in questo periodo: “dalla corrente di grazia al movimento ecclesiale, alla scuola della Parola di Dio”, “dalla preghiera alla missione, alla scuola della liturgia”, “dal cenacolo al mondo”, “dal roveto ardente alla colonna di fuoco”.

Salvatore Martinez, presidente del movimento ecclesiale, ha ricordato nel suo intervento che «Stanno venendo meno tutte le nostre forze spirituali, forze che sono rintracciabili solo nella nostra fede e in nessun altro luogo – ha commentato nel corso della sua relazione conclusiva, sul tema «Custodisci ciò che ti è stato affidato» (1 Tm 6, 20a). “Rinnovamento nello Spirito: deposito di grazie per un giubileo permanente nella Chiesa e nel mondo” –. Lo Spirito, in questo Giubileo del Rinnovamento, ci sta chiedendo di tornare all’essenziale. E la consegna ce la diede proprio san Giovanni Paolo II nella storica udienza del 2002, in occasione dell’approvazione dello Statuto RnS: “Continuate ad amare e a fare amare lo Spirito Santo!”. Se è in crisi la vita spirituale non è in crisi lo Spirito Santo. Non è in crisi l’esperienza dello Spirito Santo. In questa Convocazione si  è potuto toccare con mano in che modo l’ordine soprannaturale scenda nel naturale, entri nel sociale, possa fecondare la vita della gente. Non c’è modo migliore di definire la nostra cristianità se non a partire dalla preghiera, è questo il grande segreto del Rinnovamento nello Spirito. L’unità di un popolo, di una nazione, di una città, è sempre un fatto spirituale. La preghiera è l’antidoto a tutte le nostre solitudini, a tutti gli stravolgimenti dell’umano. Chi prega governa la storia, perché la preghiera svela l’uomo portatore di gloria e non di miseria. Pregare nello Spirito apre alla missione, provoca “l’invasione di Dio” nelle anime, e non “l’evasione di Dio” dalla vita degli uomini. Chi prega ha un linguaggio nuovo, è più capace di verità, sa dire le parole fondamentali dell’umano, non tace più di fronte al tentativo di banalizzare, di irridere la fede, di sconvolgerne la sua portata umanizzante. Occorre rieducare all’interiorità questo nostro mondo, in special modo i figli e nelle famiglie, riordinarlo secondo lo Spirito di Dio. Tanti, troppi sono i muri di incomunicabilità che si stanno innalzando, specie quando non vogliamo guardare la storia con gli occhi dello Spirito. Il lavoro dello Spirito è inquietudine profonda di fronte ai poveri che bussano e invocano aiuto. Dopo l’operazione “mani pulite”, il nostro Paese e l’Europa hanno bisogno di “cuori puliti”, di ritrovare un’anima, di un nuovo dinamismo evangelico».

Come omaggio a questa convocazione giubilare, abbiamo voluto dare spazio a chi rende operativa ogni anno la 4 giorni del movimento: i volontari e gli operatori che coprono con amore i vari servizi.

Buona visione e un grazie speciale ad ognuno di loro:

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