Di Emiliano Tognetti
“Io non mi vergogno del Vangelo”. Con queste parole della lettera di San Paolo apostolo, i giovani del Rinnovamento nello Spirito Santo di Toscana e Liguria, hanno voluto salutare il 2016 che finiva e iniziare un nuovo anno civile, il 2017 all’ombra della Terza persona della Trinità che da sempre caratterizza la preghiera del movimento ecclesiale.
L’istituto salesiano “Santa Maria degli Angeli” di Alassio è stato, assieme al comune, la cornice che ha ospitato la quattro giorni che, dal 30 dicembre si è conclusa il 2 gennaio.
Come negare che, nel miglior stile cristiano, la realtà ha superato le più rosee aspettative? Quasi 50 giovani, assieme a Don Guido Pietrogrande, consigliere spirituale nazionale del RnS, hanno riflettuto su questo passo e hanno messo in pratica quella “Chiesa in uscita” di cui parla tanto Papa Francesco.
Il pomeriggio del primo giorno infatti, le equipe giovani ed i delegati di Toscana e Liguria, assieme ai responsabili regionali della Liguria, hanno accolto i giovani appena convenuti e hanno accolto con musica e canti e preghiera tutti i partecipanti, illustrando l’esperienza e dando le chiavi per provare a leggere al meglio le attività e i momenti che saremmo andati a vivere.
La messa nella cappellina dell’istituto, presieduta da Don Guido, ha dato il via al ritiro, perché si sa: chi ha Cristo, ha tutto! Come figli amati, abbiamo affidato tutto alle mani di Maria con una preghiera comune.
Dopo cena, la città di Alassio si è trasformata nel nostro luogo di uscita, e la cappella che ci ha ospitato non poteva avere nome più azzeccato: la chiesa della Carità. Qui i giovani hanno animato un’adorazione eucaristica che è stata anche l’occasione più propizia per una penitenziale, così da dare a tutti i presenti la possibilità di purificare il cuore e lo spirito dai peccati e poter aprire occhi ed orecchi alla parola dei giorni seguenti.
Il secondo giorno, il primo interamente vissuto ad Alassio, è stato caratterizzato dalla preghiera comunitaria, in perfetto stile rinnovamentino e dall’insegnamento di Don Guido sulla parola tema del capodanno. Per gli insegnamenti vi rimandiamo agli approfondimenti che saranno pubblicati successivamente.
La condivisione successiva ha preparato i cuori e le menti dei giovani alla prima uscita pomeridiana che con flash mob, canti e testimonianze dal vivo, ha annunciato l’evento della serata di conclusione dell’anno, la messa nella Cappella dell’Oratorio per ringraziare il Signore dell’anno civile che si concludeva. Come potrete poi vedere dai video, quello che ha animato i giovani mentre ballavano e cantavano, non era un semplice divertimento, o una semplice gioia, ma un vero e proprio entusiasmo, frutto dell’Allegria di chi ha incontrato nella propria vita la Gioia vera, quella che riempie i cuori di ogni uomo! E non sono mancati i momenti di testimonianza personale, di chi è passato dalle tenebre alla luce, o letteralmente quasi dalla morte ad una vita nuova, piena di un significato ritrovato.
Il rientro in istituto è stato occasione per fare memoria del 2016 ed in particolare di rivivere un momento molto importante nell’anno: la GMG di Cracovia, dove alcuni di noi hanno partecipato e dove sono risuonate le parole del Papa alla Veglia che, attraverso il digitale, sono arrivate anche a chi non ha potuto ascoltarle dal vivo o in diretta tv.
I giochi e la comunione fraterna hanno poi preparato i giovani a vivere la messa e a fare festa in piazza, momento che ci hanno accompagnato nel cuore della notte, a trascorrere un’ora con Gesù eucaristia e trovare il meritato riposo.
Il primo giorno dell’anno è stato tutto all’insegna della missione e dell’evangelizzazione. Dopo i saluti a Don Guido, don Mario ha preso il timone per l’insegnamento del mattino sulla missionarietà, che troverete negli approfondimenti.
Seguendo un consiglio pastorale, ogni momento è stato affidato a Maria, che il primo giorno dell’anno civile è festeggiata come “Madre di Dio”. Lei con quegli occhi ricolmi d’amore, ha assistito alle prove prima e allo spettacolo che nel pomeriggio i giovani hanno tenuto sulla piazzetta vicino alla cappella e che, come il giorno precedente, ha seminato nei cuori dei presenti, curiosità e gioia, coinvolgendo i più piccoli con balletti e flash mob.
Dopo lo spettacolo dei fuochi, che il comune di Alassio ha generosamente offerto alla comunità, il Vero Fuoco, che non è un artificio, è stato accesso nel cuore del Budello di Alassio. Un Roveto Ardente, forma di adorazione eucaristica, ha infatti illuminato la Cappella e tanti giovani missionari sono andati per le strade del centro ad invitare i cittadini ad uscire dal tran tran della festa ed entrare, anche solo per un momento, nel cuore stesso del mondo: Gesù eucaristia che ci fa corpo, con il Suo Corpo.
La messa dopo cena ha concluso un giorno nato sotto il manto di Maria e concluso con la messa a lei dedicata.
Il quarto giorno è stato un momento di prima verifica e testimonianze e, a detta di chi scrive, di una prima raccolta dei frutti di questa esperienza che, come la GMG, non passa senza lasciare anche solo una crepa nei cuori più duri. Una crepa che, goccia dopo goccia, apre i cuori alla Luce e rende tutto, perfino la quotidianità più dura, una melodia che ci permette di essere perle preziose e testimoni che cantano con le parole del flash mob “Io non mi vergogno del Vangelo”!
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