di Emiliano Tognetti
Il tempo di Avvento è un periodo che ci prepara all’attesa del Natale. E chi è che insieme a Gesù e a Giuseppe è la protagonista del momento primo in cui il Figlio di Dio si fa uomo? La risposta è semplice: è lei, Maria! e come si fa a non amare Maria? per chi l’ha conosciuta veramente, è impossibile non amarla!
Ecco che la sera del 3 dicembre nella chiesa della Pentecoste a Bagno a Ripoli, a conclusione della settimana di missione cittadina “In cammino con Lui”, “Le Sentinelle del Mattino di Pasqua” hanno reso omaggio alla Donna dell’Avvento con un concerto di natale “The voice of Maria”.
Aver avuto il dono di esserci è stata veramente un’esperienza da brivido. Il coro delle “Anastasis” ha fatto rivivere veramente in un’atmosfera da sogno, il vero significato dell’attesa del Salvatore, puntando la luce su colei che più di chiunque altro ha fatto la strada con Gesù: Maria.
Come ha sottolineato il viceparroco alla fine “Anastasis” in greco significa “Resurrezione” ed è proprio in questa ottica che il concerto ha sottolineato la bellezza di Maria ed il significato del Natale.
La chiesa piena, sia durante la settimana che nella sera, è stata invasa da un’atmosfera surreale, quasi come se per un’ora e mezza circa, il paradiso avesse voluto replicare la gloria che si respirava la sera di duemila anni fa, a Betlemme. Non è un’esagerazione stilistica o una figura retorica, è che è proprio si respirava durante la musica, le testimonianze e le coreografie quella che è un’aria di Paradiso, una presenza viva dello Spirito Santo e come se tutti da Lassù si fossero fermati ad ascoltare quello che cantavano, cosa che credo succeda, quando si onora Maria.
Si, perché non dovete pensare che servano coreografie costose o complicate per parlare del Natale o del Risorto, serve soltanto un ingrediente: la Gioia della Fede. Forse nella foto potete vedere la semplicità della scena, ma solo chi è stato presente, potrà testimoniare la luce ed il calore che si poteva avvertire.
Ed in questa Gioia, che poi è ciò che rende pieno il significato del Natale, possono trovare spazio momenti di testimonianza della settimana appena trascorsa ad annunciare Gesù ed a portarlo nelle scuole e nelle case di cura o fra la gente, così da risvegliare nelle persone la “nostalgia della felicità”; oppure può esserci spazio per la testimonianza di una persona che ha commesso un grande errore come l’aborto e da quell’errore il Signore ha tratto una Vita Nuova, oppure ancora la testimonianza di una famiglia, che ha superato un momento difficile in gravidanza ed ora offre a tutti i presenti il grido possente di un bambino che non si sa come sarebbe potuto essere alla 30 settimana di gestazione.
Persone super che sono state miracolate? No, persone vere che hanno incontrato l’Amore e lo cantano, lo ballano e lo annunciano prima nella loro vita e con la loro testimonianza e poi al mondo intero con i loro talenti e la loro passione, che sono anch’essi dono di Dio.
A prima vista può sembrare che sia di parte (e forse un po’ lo sono dopo tanti anni), ma è proprio perché li conosco che posso raccontare di loro e delle semplici meraviglie, dei miracoli quotidiani di Gioia ed Amore che il Signore opera in coloro che hanno donato un po’ della loro vita a lui e che ogni giorno vivono, nelle difficoltà quotidiane, la gioia della Risurrezione e l’allegria del Natale del Signore Gesù.
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