di Emiliano Tognetti
I.N.R.I. (Io non ritorno indietro) di Debora Vezzani, 2016.
Carissime lettrici, carissimi lettori,
stasera vorrei prendere in prestito le parole di un canto, di una canzone della cara amica Debora Vezzani “Io non ritorno indietro”. A proposito, vi è piaciuta la canzone? Spero di si, perché sinceramente merita! E parecchio!
Mi piace partire da questo concetto: quando si incontra veramente Gesù nella propria vita, c’è poco da fare: indietro non si torna!
Il Signore ti lascia libero di tornare sui tuoi passi in ogni momento, e c’è chi lo ha fatto, e più di una volta persino! Però se ci pensate bene, chi può essere così stolto da tornare indietro quando capisce che può volare? Chi nella vita incontra l’amore che ti cambia tutto, perfino te stesso e ti rende una persona migliore, chi tornerebbe indietro? Solo chi non ha il cuore riposto nelle sue mani, ma lo ha “dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano” (Mt 6,19).
Non sto dicendo che quando incontri Cristo, tutto diventa facile, anzi spesso sembra quasi che la vita comoda vada a sparire, ma tutto diventa possibile!
Diciamoci la verità: quanti di noi sono annoiati da una vita sempre frenetica? Ammettiamolo, tanti di noi! Vi svelo una cosa: a me personalmente non è che manchi la voglia di avere giornate tranquille e senza pensieri! E so che il Signore me le dona, come le dona ad ognuno di noi! Ma so che ne vale la pena!
Tanti giorni abbiamo voglia di dire come Geremia “Maledetto il giorno in cui nacqui; il giorno in cui mia madre mi diede alla luce non sia mai benedetto.” (Ger 20,14) tante sono le amarezze, le difficoltà, gli ostacoli della vita! Ed aggiungo: se l’ha detto Geremia, che era un profeta, non è strano se lo pensiamo e lo diciamo anche noi! Il Signore non si scandalizza delle nostre fragilità e della nostra fatica!
Qualche giorno fa, dissi ad una persona che se Gesù avesse voluto, ci avrebbe salvato comodamente, invece ha voluto patire, soffrire e morire per poi risorgere! Noi certamente non siamo Gesù, ma abbiamo lo Spirito Santo ed abbiamo la nostra croce personale e quotidiana per soffrire, morire e risorgere!
Ho volutamente dimenticato “patire”, perché spesso è quello che manca al nostro lavoro, alla nostra vita, alle nostre giornate: la passione! La radice di “passione” e “patire” è la stessa: il verbo latino patior! Subito si pensa alla sofferenza, ma proviamo ad immaginare di fare un qualcosa nel quale crediamo, che ci richiede sforzo ed impegno, investimento e fatica e poi ci dà risultati e ci lascia soddisfatti e felici: questo è il patior, il patire con un senso!
Altrimenti sarebbe un masochismo inutile e forse un cammino senza senso!
Perché questo sto imparando dalla vita con Gesù: che è un cammino, fatto di ostacoli e di momenti belli, di rallentamenti ed accelerate, di buche e di salti spesso nel vuoto.
E quante volte intraprendiamo un bel cammino di guarigione e di amore con Gesù e dopo tanto che siamo con lui, ci sentiamo smarriti e persi? Quante volte abbiamo bisogno di un consiglio perché non sappiamo cosa fare e non capiamo cosa il Signore ci dice in preghiera? Quante volte al contrario preghiamo tanto e tanto e poi non decidiamo mai perché alla fine non è una preghiera, ma è un elenco di parole e possibilità?
Eppure tanti di noi, non ricorrono a quella che mi piacerebbe definire “Grazia sensibile”, nel senso che si può vedere con i sensi: la vista, l’udito, il tatto etc.
Eh si! Quando spesso abbiamo un rapporto meraviglioso con Gesù, una vita splendente ed innamorata di lui (ai limiti forse della consacrazione) è forse giunto il momento di mettere ordine!
Ma come? Sto così bene nel mio rapporto con Lui e mi dici che devo mettere ordine? Sembra quasi di sentire certe mamme che nel momento più bello di un bambino che gioca arrivano e dicono “è l’ora di mettere in ordine!”.
Solo che Dio che è Padre, non vuole interrompere questo gioco con noi! Lui si diverte da matti quando noi siamo come “bambini”, nel senso evangelico (Mt 18,3). No, al contrario! Dio vuole che noi ci divertiamo e vuole che lo facciamo per bene e con ordine, perché il nostro divertimento sia veramente spensierato! Ce lo assicura Gesù stesso “Guardate i corvi: non seminano e non mietono, non hanno ripostiglio né granaio, e Dio li nutre. Quanto più degli uccelli voi valete! Chi di voi, per quanto si affanni, può aggiungere un’ora sola alla sua vita? Se dunque non avete potere neanche per la più piccola cosa, perché vi affannate del resto? Guardate i gigli, come crescono: non filano, non tessono: eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Se dunque Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, quanto più voi, gente di poca fede? Non cercate perciò che cosa mangerete e berrete, e non state con l’animo in ansia: di tutte queste cose si preoccupa la gente del mondo; ma il Padre vostro sa che ne avete bisogno. Cercate piuttosto il regno di Dio, e queste cose vi saranno date in aggiunta” (Lc 12,24-31).
Ma quindi come fa in concreto Dio ad indicarci la via e il modo di non affannarci, come invece fa il mondo? Semplice: con la Chiesa!
La Chiesa è lo strumento della “Grazia sensibile” a cui accennavo prima! E noi cristiani cosa possiamo fare? Beh, potremmo incominciare a pregare perché il Signore nella Chiesa susciti delle “guide spirituali”, meglio noti come “padri spirituali”.
Personalmente ritengo che il termine più corretto sia “guida o accompagnatore spirituale”, ma che cos’è? Si tratta di una figura particolare, diversa dal confessore, ma assai raccomandata dai santi! In genere si tratta di persone che hanno una chiara fama di vicinanza con Dio e la cui fede è provata e sicura: sacerdoti, religiosi e religiose e laici che con la preghiera ed il dono del consiglio aiutano e sostengono il fratello nel cammino di fede!
Gesù nel vangelo si raccomanda di non essere il contrario “Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!” (Mt 15,14)
In questo caso la figura del cieco è colui che non ha scoperto la luce di Cristo! Infatti i Cristiani sono chiamati ad essere sale della terra e luce del mondo (Mt 5,13-15) ed al versetto successivo ci dona la definizione più bella della guida spirituale “così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli.” (MT 5,16).
Le guide spirituali sono ciò che fa risplendere la luce di Dio nella nostra vita e nella vita altrui (non perché sono maestri, ma per grazia ed abbandono alla volontà del Signore)!
Non si tratta però di super uomini! Sono persone che vivono di preghiera e di vicinanza con Dio, ma sono sempre esseri umani che possono errare! Una buona guida si riconosce dal fatto che è sottomessa ad un’altra guida, perché sia l’obbedienza e l’umiltà a guidare il dono della prudenza!
Nonostante questa prudenza, che serve sempre anche nella preghiera, che grande grazia che sono! Santa Faustina Kowalska, per quanto tempo ha chiesto a Gesù un direttore spirituale e poi quanto era contenta quando Gesù glielo ha donato!
E nell’obbedienza, quanto era libera e nelle difficoltà quanto bene ha avuto!
Personalmente sono stato fortunato ad avere avuto in dono un padre spirituale (che è ancora vivo e in salute eh!). Il suo dono è avvenuto per una grazia che sono sicuro (nella fede) mi abbia ottenuto Maria!
Lei è la via principale a cui raccomandarsi per una guida spirituale! Lei sa trovarti la persona migliore per te che possa portarti a Dio!
Personalmente ero veramente uscito da un momento di crisi nera; mi sono sentito abbandonato da una persona che mi stava molto a cuore e a cui avevo dato tantissimo (e che errore è stato attaccarsi a lei!).
In quel momento mi sentivo perso ed allora mi sono ricordato delle parole di un’amica che non ha mai smesso di suggerirmi questo consiglio “cerca un padre spirituale!”. Quando poi non ce la fai più ed abbatti quella sordità che ti dà l’orgoglio allora subentra un po’ di umiltà e rivolgendoti ad un’altra sorella di fede e preghiera chiedi una luce e quando ti consiglia di rivolgerti a Maria.. succedono i miracoli!
In pochi giorni, il Signore per mezzo di Maria, mi ha donato un frate e piano piano, ho ricominciato a camminare, piano piano.. non ho subito ripreso a correre ovviamente, ma ad andare un po’ più sicuro, a superare certi ostacoli e a rientrare quando uscivo o rischiavo di uscire dal seminato, dalla via buona!
Ho risolto la mia vita? Ma certo che no! So che ho una grande grazia, una guida, una specie di “navigatore spirituale”, ma soprattutto un fratello che ha la libertà e l’autorità di dirmi le cose in faccia, quando sbaglio e quando faccio bene! Che mi permette di volare quando è il momento, ma di non perdermi (più di tanto) nel cielo dei miei pensieri..
Non so se in qualcuno di voi ho suscitato qualche curiosità, ma posso testimoniarvi che, con tutti i rischi e le limitazioni umane, “ne vale la pena!”.
Maria ha un esercito di figli e Gesù tanti sposi e persone che hanno consacrato la vita a Lui! Gli operai per la messe tanto saranno sempre insufficienti e forse è bene che sia così! Non abbiate la paura di chiedere a Maria il meglio per voi! Perché il meglio per noi è il Paradiso, è la Vita Piena con Gesù e tanti di noi ci possono arrivare più speditamente e più facilmente con l’aiuto di un fratello o una sorella di sostegno!
Dio vi benedica e Maria vi custodisca!
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