Il terzo incomodo

di Emiliano Tognetti

Carissime lettrici e carissimi lettori,

oggi la Santa Chiesa è in festa perché Papa Francesco I riconoscerà Santa, Teresa di Calcutta, e quindi tutti noi potremo venerarla e pregarla pubblicamente in ogni parte del mondo.

Questa meravigliosa occasione è un ottimo spunto per ricordare e proclamare al mondo, sui tetti, negli angoli più bui delle case, nei vicoli più stretti e nelle strade più grandi ed importanti la Verità per l’uomo: esiste un Dio che ti ama alla follia, è così pazzo di te che non morirebbe, ma è veramente e realmente morto e risorto e ci ha dato la vita nuova! Ci ha riaperto le porte del Paradiso che i progenitori ci avevano fatto chiudere con il primo peccato.

Questa verità è così bella che ogni volta che qualcuno la pronuncia, tutto il paradiso va in visibilio ed in festa! E quando un peccatore la accoglie nella sua vita e la fa propria, Gesù assicura che tutti i santi, tutti gli angeli del cielo sono in tiro e dannò il meglio di sé nella gioia: «c’è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte» (Lc 15,10).

Ognuno di noi può iniziare una storia d’amore, unica e personale con Gesù e Gesù non desidera altro che venire ed abitare con noi in ogni momento. «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui» (Gv 14,23). Cioè vi rendete conto di cosa ci ha detto Cristo? Che se noi lo amiamo lui e il Padre, il Creatore del Cielo e della terra, il Boss per capirsi.. viene ad abitare in noi! Il Creatore prende posto nelle sue creature, in tutte ed ognuna! E vi pare poco? Ditemi voi!

Purtroppo “c’è un ma”.. se fosse tutto così semplice, Cristo non sarebbe morto per noi e non ci avrebbe messo in guardia dal terzo incomodo.. ebbene sì! Molti di noi lo sanno, ma tanti, troppi tendono a dimenticarlo: esiste un terzo personaggio, un terzo spirito che si intromette perché questa storia d’Amore non avvenga. Siccome nulla può contro il Creatore, si sfoga sulla creatura.. sto parlando proprio di lui: il diavolo.

Non è roba da medioevo, è una realtà viva, è una realtà operante e distruggente. È la personificazione dell’invidia ed è colui che spesso tanti, troppi fra credenti e non credenti ignorano o ne fanno un simbolo, così da renderlo in qualche modo “innocuo”. E facendo così, noi non facciamo altro che il suo gioco;  Baudelaire non esitava a dichiarare che « la più grande astuzia del diavolo è farci credere che non esiste».

Ora non bisogna fare del diavolo l’alterego di Dio: il maligno è stato sconfitto e Maria gli ha schiacciato la testa come ha profrtizzato Dio stesso nella Genesi! Quindi con la Risurrezione di Cristo, certa è la nostra vittoria!

Ma come ci ricorda l’Apocalisse, Satana è stato liberato per un tempo determinato (Ap 20,3) e Gesù stesso ci mette in guardia tantissime volte dalla sua azione malvagia “ Il campo è il mondo. Il seme buono sono i figli del regno; la zizzania sono i figli del maligno Mt 13,38). E tanto per ricordarci che non è un mito o una parabola, Gesù stesso lo affronta di persona al momento delle tentazioni “Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per esser tentato dal diavolo.” (Mt 4,1).

Ma chi è questo personaggio? È davvero così pericoloso? E come bisogna tenerlo nella giusta considerazione? Davvero si intromette così nella vita dell’uomo?

Sì, questo personaggio è molto pericoloso. È e resta una creatura spirituale di Dio, per quanto corrotta dal peccato e quindi è superiore a qualsiasi uomo, come intelligenza e facoltà spirituali ed usa tutti i talenti che ha a disposizione per portare avanti il suo compito.

Padre Gabriele Amorth, un caro fratello ed esorcista a Roma, ci ricorda che Satana “il suo mestiere lo sa fare molto bene” (Adnkronos del 15/12/2005) e papa Paolo VI ebbe a dire di lui che è “un agente oscuro e nemico, il Demonio. Il male non è più soltanto una deficienza, ma un’efficienza, un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore. Terribile realtà. Misteriosa e paurosa.” (udienza del 15 novembre 1972).

Ma cerchiamo di conoscere un pochino meglio la sua storia, come ce la riporta la Sacra Scrittura.

Lucifero non è stato creato da Dio come un essere malvagio, anzi! Lui era il più bello degli angeli, forse più bello perfino di Michele, Raffaele e Gabriele. So che a qualcuno verrà un colpo al cuore, ma Isaia 14 ci ricorda “Come mai sei caduto dal cielo, Lucifero, figlio dell’aurora? Come mai sei stato steso a terra, signore di popoli? Eppure tu pensavi: Salirò in cielo, sulle stelle di Dio innalzerò il trono, dimorerò sul monte dell’assemblea, nelle parti più remote del settentrione. Salirò sulle regioni superiori delle nubi, mi farò uguale all’Altissimo. E invece sei stato precipitato negli inferi, nelle profondità dell’abisso!”

La Chiesa lo ha sempre dipinto come un essere brutto ed orripilante, a simboleggiare quanto il peccato e la morte abbiamo divorato il suo cuore e la sua anima. Ed è quanto sembra accada a coloro che vanno all’inferno, stando a tanti mistici e veggenti.

Come mai, se questo essere è così orribile, è così bravo a sedurre? Perché è e resta affascinante! Questo è un mio libero pensiero ovviamente, ma credo che Dio non rinneghi ciò che ha creato con amore e per amore! E Dio crea solo cose belle, anzi bellissime! Lo dice la Genesi dal capitolo 1. Il fatto che Lucifero si sia ribellato e sia diventato così orribile, non toglie da lui la “firma di Dio” e forse questa è una cosa che lo fa infuriare ancora di più! L’inferno non è privo della presenza di Dio, non potrebbe esistere senza che Lui lo voglia; anche perché non è propriamente un luogo, ma piuttosto uno stato, un modo di essere: noi non possiamo capirlo appieno, ma è come quando vogliamo una cosa, la desideriamo con tutte le nostre forze è lì, ma non la possiamo avere e ci arrabbiamo e montiamo in rabbia e questa rabbia ci consuma. Ecco: questa sensazione credo possa dare un’idea di che cosa sia l’inferno e di che cosa vivano le anime dei dannati ed i demoni.

E guardate che sembra siano tanti! Quando ci fu la guerra fra Michele e Lucifero non erano pochi gli angeli che si erano ribellati a Dio. L’Apocalisse non ci dà un numero preciso, si tratta sempre di spiriti, non di persone, ma ci dà un termine di paragone: “la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra”. (Ap 12,4). E sono tanti tanti! Proviamo a contare le stelle del cielo, chi può farlo? Non c’è riuscito neanche Abramo!

Qualcuno dirà, ma perché parlare di Satana se io sono con Dio e lo amo? Se Lui è con me mi difende da ogni male, no? Perché dovrei avere paura del male, se ho incontrato il Suo Amore?

Perché è proprio quello che Satana non vuole! Lui non vuole che un solo essere umano si salvi! Non si risparmia in tempo ed energie, in tattiche e mezzi purché una sola anima dica no a Dio! E non sarà mai sazio! Anzi, più anime allontana da Dio, più questa fame aumenta e corrode! Ma perché tutto questo?

Perché siamo liberi! Non basta aver incontrato Dio ed avergli detto sì! Non basta rinunciare al peccato e vivere così.. ogni giorno, bisogna rinnovare il nostro sì a Dio! Lui è sempre con noi e non ci abbandona mai! Ma ci lascia liberi di sceglierlo o rifiutarlo! E il demonio non aspetta altro che il momento propizio perché ognuno di noi dica il suo “no” a Gesù.

Tuttavia, se Satana è molto più furbo dell’uomo, Dio è di gran lunga più intelligente di lui! Anche solo per il fatto che lo ha creato, la sua tattica è sempre limitata dalla Provvidenza.

Questo perché Dio non si accontenta di un sì, vuole che noi ci purifichiamo e siamo attivi con lui in questa lotta contro il maligno! Intendo un “sì” passivo ovviamente! Non quei “Sì” come disse Maria e come i santi hanno fatto nel corso della storia!

Noi dobbiamo essere protagonisti della battaglia che ogni giorno avviene nel mondo ed in ognuno di noi! E le armi per questa battaglia, non sono slogan o partiti politici, azioni di paura o annunci catastrofici. San Paolo ne fa un elenco in Efesini 6. In più abbiamo la Chiesa, con il magistero ed i sacramenti ed una buona vita di fede personale e comunitaria, che si impara con tante cadute, tanti errori, e tante ripartenze! E soprattutto con tanta Grazia!

Tutto questo, oltre che per ricordarvi del terzo incomodo, anche per annunciarvi che fra i temi che tratteremo, ci sarà la conoscenza del mondo invisibile che però vive in mezzo a noi e che ci sarà rivelato al momento di passare da questo mondo al Padre!

Non dimentichiamoci che siamo “spirito, anima e corpo” (1Tes 5,23) e che proclamiamo nel Credo che Dio ha creato “le cose visibili ed invisibili”. Allora è bene avere  e tenere gli occhi aperti su questa realtà e lo faremo con esperti ed uomini di chiesa che ci aiuteranno a comprendere queste realtà che sono alla base della Speranza per una Vita Nuova nello Spirito!

“Siamo nati e non moriremo mai più!” ci ha detto Chiara Corbella Petrillo e noi sapremo farlo se staremo con Gioia e con Amore attaccati a Gesù che è “la via, la verità e la vita” (Gv 14,6).

Dio vi benedica e Maria vi custodisca.

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